Ristrutturazione e restauro dell’immobile sede dell’Orfanotrofio Regina Elena, secondo lotto

Data: 2015-2021
Località: Cefalù (Palermo)
Progettisti: Progettista e d. l. Cannone Architetti S.r.l.
Consulenti: Consulenza strutturale e impiantistica Beta Servizi S.r.l.
Committente: Orfanotrofio Regina Cefalù
Importo delle opere: € 460.000,00
Dimensioni: Superficie utile mq. 300

Ristrutturazione e restauro dell’immobile sede dell’Orfanotrofio Regina Elena, secondo lotto

Il complesso della Badiola, sede dell’Orfanotrofio Femminile Regina Elena consiste in una aggregazione di parti diverse per epoca di costruzione e caratteristiche raccolte attorno a una corte centrale a forma planimetrica allungata che costituisce elemento di unità dell’insieme.

Gli interventi eseguiti sono finalizzati a consentire adeguatamente attività di solidarietà sociale e pubblica assistenza quali casa famiglia e comunità alloggio e riguardano la riorganizzazione e l’adeguamento del complesso a parametri funzionali in linea con le specifiche finalità ed in grado di salvaguardare e valorizzare i caratteri storici, tipologici ed architettonici delle fabbriche interessate.

I materiali e le tecnologie d’intervento previsti in progetto sono quelli più idonei alle caratteristiche storiche delle diverse parti del complesso.

Le coperture vengono revisionate conservando i tradizionali coppi siciliani, i solai in legno esistenti vengono di norma mantenuti, previo rafforzamento ove occorre con accorgimenti non in vista.

La corte e l’ala del porticato seicentesco verranno pavimentate in listelli di cotto con ricorsi a disegno geometrico in basole di pietra calcarea chiara.

I fronti vengono trattati con intonaci tradizionali a calce di colore chiaro.

Il progetto prevede inoltre, per il fronte interno alla corte, un riordino delle aperture in grado di assecondare l’equilibrio di questo spazio, in rapporto sia alla sua forma, che alla presenza del portico seicentesco e del coevo volume sul lato orientale.

Analoga operazione viene individuata per il fronte su via Mandralisca, in cui è previsto un riordino delle aperture in grado di distinguere e valorizzare il fronte del nucleo originario, caratterizzato dal portale d’ingresso, dal cantonale e dalla maggiore altezza, rispetto alle parti aggregati successivamente di caratteristiche architettoniche più semplici.

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